Morte: una poesia
Il primo tema di liturgia di quest'anno è la morte. Nell'attività di introduzione, preparata da Jes e Teddy, abbiamo composto collettivamente due poesie (qui accorpate in una sola), generatesi dai nostri pensieri immediati riguardo sorella morte. Il nonsense che ne è scatuito ha quasi qualcosa di artistico, mi sembrava bello metterlo online.
Il ricordo
del buio che illumina più della luce
è solitudine, non beatitudine.
Chiave della comprensione,
libertà,
dolore che nasce dall'egoismo;
la morte è "il sogno della vita",
l'inizio di una vita,
paura di perdere tutto quello che hai.
La morte non è nel non comunicare, ma nel non essere compresi.
Se la morte fosse oltrepassare una strada,
prima o poi
quando tutti faremo il passo verso l'altro marciapiede
ci ricongiungeremo.
La morte è la fine di una cosa e l'inizio di un'altra.
Una danza - isteriosa,
alterazione del divino,
finisce il mistero...
Polvere siete e polvere ritornerete.
Una stia dove irretire qualcosa di selvaggio,
una tempesta di voci e in un secondo
più nulla.
Voglia di sapere cosa c'è.
Soli, soli, soli.
2 Commenti:
La morte è una certezza ma chi ci ha attraversato questo "campo" sa cosa vuol dire veramente e il valore della Fede e della Preghiera.
Masmo
La morte è dolore,incomprensione,solitudine,rabbia e ricerca continua...
La poesia è molto bella,complimenti,sono contenta(anche se da esterna ormai)che abbiate affrontato questo argomento,spero che possiate arrivare a condividere qualcosa di costruttivo.vi voglio bene... sempre e comunque.
ps=leggere questo blog mi ha fatto venire un sacco di malinconia :-p
Un salutone dal vostro affezionato TOPINO TRA LE NUVOLE
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