Gruppo scout AGESCI Bracciano 1

1.3.09

RICOMINCIARE DALLA COSTITUZIONE

"1922 [...] Costoro (potenze e padroni della terra e dell'industria a cui la
guerra e' servita in massima parte come una grandiosa speculazione) in
Italia si uniscono ai loro servitori, e ai generici rivendicatori della pace
mutilata, per una riscossa a oltranza dei propri interessi. E non tardano a
trovare un loro campione in Benito Mussolini, arrivista mediocre, e 'impasto
di tutti i detriti' della peggiore Italia: il quale, dopo aver tentato il
proprio lancio sotto l'insegna del socialismo, ha trovato piu' vantaggioso
di passare a quella contraria dei poteri in sede (i padroni, il re, e
successivamente anche il papa). Sulla sola base programmatica di un
anticomunismo garantito, minoritario e dozzinale, egli ha fondato i suoi
fasci, consorzio di vassalli e sicari della rivoluzione borghese. E in
simile compagnia provvede agli interessi dei suoi mandanti con la violenza
terroristica di povere squadre d'Azione prezzolate e confuse. A lui il re
d'Italia volentieri consegna il governo della nazione [...]
"1924-1925 [...] In Italia dittatura totalitaria del fascista Mussolini, il
quale frattanto ha ideato una formula demagogica per il rafforzamento del
proprio potere di base. Essa agisce specialmente sui ceti medi, che
ricercano nei falsi ideali (per la loro dolorosa incapacita' dei veri) una
rivincita della propria mediocrita': e consiste nel richiamo alla stirpe
gloriosa degli Italiani, eredi legittimi della Massima Potenza storica, la
Roma Imperiale dei Cesari. Per merito di questa ed altre simili direttive
nazionali sara' innalzato a 'idolo di massa' e assumera' il titolo di Duce".
(Elsa Morante, La storia)
*
E' innegabile che l'intenzione della Morante, tracciando questi brevi cenni
storici, non fosse ovviamente quello di criticare la classe dirigente
italiana dei nostri giorni. E' per questo che la trovo significativa.
Non voglio abbracciare una prospettiva che si limita a paragonare i fatti, e
soprattutto le persone, del fascismo con le persone che oggi governano
l'Italia.
Sarebbe a tratti limitativo, a tratti offensivo per le vittime di quella
inaudita violenza che fu il fascismo, e comunque fuorviante.
Pero' e' interessante capire i meccanismi che la Morante descrive per
renderci conto del rischio che stiamo correndo. Perche' i tempi e i
personaggi sono profondamente diversi, ma i meccanismi in atto si ripetono,
in una spirale sempre piu' perversa e quindi con una forza sempre piu'
sconcertante.
Noi dovremmo avere la storia dalla nostra parte a difenderci, ma non e'
cosi' a quanto pare.
Sostituire valori e ideali che mirino al bene comune con idee mediocri di
arrivismo e di individualismo, indurre alla metamorfosi dei cittadini in
braccia o in consumatori, utili solo agli scopi dei potenti, che sia una
guerra o una crisi economica non cambia, l'importante e' non fare domande ed
obbedire. E chi non ci sta e' un "comunista", uno da ostracizzare, qualcosa
di "antropologicamente differente".
E per rendere piu' efficace questo tipo di provvedimenti viene messa in
campo la strategia vincente di tutti i governi assolutisti: la paura.
La paura di tutto. Del vicino di casa, del mendicante in mezzo alla strada,
di chi e' meno inscatolabile in questo tipo di societa', che siano i rom o
gli omosessuali, ma anche coloro che non si sottomettono a logiche di
potere. Tutti sono qui per rubarci qualcosa, i nostri soldi, i nostri figli,
la nostra idea di famiglia, o piu' semplicemente la nostra tranquillita'.
La paura e' uno strumento geniale, perche' ha il doppio effetto di creare
agnelli da consenso e capri espiatori. Nell'Italia di oggi come nel fascismo
di un tempo ci sono un gran numero di capri espiatori. Alcuni piu' palesi:
rumeni o ebrei che siano, altri piu' nascosti. Ad esempio le donne. In
Italia oggi le donne sono veri capri espiatori di molte delle ignominiose
violenze che si stanno perpetrando. Se in Italia e' possibile bruciare uno
straniero per strada, e' possibile rincorrere un rapinatore e ucciderlo a
sangue freddo, se e' possibile bruciare campi nomadi o assaltare negozi, se
e' possibile infine nascondere questi delitti dietro l'alibi del "farsi
giustizia" da soli, e' anche perche', soprattutto ultimamente, si sta
facendo forza sul forte impianto patriarcale della nostra cultura. Le
"nostre donne" sono in pericolo, allora dobbiamo difenderle. Proprio come si
difenderebbero le case, i negozi o le auto. Ma c'e' un che di piu' "nobile"
nel giustificare una violenza ingiustificabile, portando avanti l'idea della
protezione delle "nostre donne", il consenso che si ottiene e' notevolmente
piu' ampio.
E' un richiamo alle radici profonde della societa', un richiamo ai
sempiterni valori "dio patria e famiglia", un po' come fu, ci dice la
Morante, con i Cesari e le virtu' imperiali al tempo del fascismo.
E' evidente che la sicurezza non sta in cio' che vogliono farci credere. Io
mi sentirei sicura se sapessi che non ci sono militari con i mitra a
pattugliare le strade, se stranieri ed italiani, uomini e donne fossero
trattati con il rispetto dovuto. Sarei tranquilla se lo stato si
preoccupasse affinche' i cittadini siano educati al bene comune e al
rispetto della cosa pubblica, se si preoccupasse del diritto di ciascuno ad
avere pari possibilita' di sviluppo; se veramente lo stato impegnasse le
proprie forze per risolvere le situazioni di disagio e di disparita',
piuttosto che fomentarle ed accentuarle. In fondo si tratterebbe
semplicemente di tenere fede a se stesso. Nulla di piu' e' scritto nella
nostra Costituzione che non a caso e' nata proprio dalla sconfitta di quel
mostro che fu il fascismo e non a caso oggi e' del tutto accantonata e
denigrata. Forse sarebbe il caso di ricominciare da quella.

Di Ilaria Troncacci

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1 Commenti:

At mercoledì, ottobre 14, 2009 10:17:00 AM, Anonymous Anonimo said...

Ciao Ilaria!
Sono capitata per caso in questo sito e ho letto le cose che scrivi che sono molto interessanti e impregnate di coscienza sociale.BRAVA! :D
A distanza di anni devo anche ammettere che tutto quello che ci raccontavamo al liceo, tutto quello che mi dicevi tu e che prima non capivo, ora ha un senso per me..
Spero di poterti risentire in qualche modo
se hai un blog personale magari ci possiamo scambiare i contatti ;)
Un bacione e un augurio che la tua vita possa continuare ad essere bellissima
Ciao
Vesna

 

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